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venerdì 19 giugno 2020

C'est toi qui l'a nommé!


Phèdre - Acte I, scène 3 - Extrait (fin de la scène)

ŒNONE
Madame, au nom des pleurs que pour vous j’ai versés,
Par vos faibles genoux que je tiens embrassés,
Délivrez mon esprit de ce funeste doute.

PHÈDRE
Tu le veux ? lève-toi.

ŒNONE
Parlez : je vous écoute.

PHÈDRE
Ciel ! que lui vais-je dire ? et par où commencer ?

ŒNONE
Par de vaines frayeurs cessez de m’offenser.

PHÈDRE
Ô haine de Vénus ! Ô fatale colère !
Dans quels égarements l’amour jeta ma mère !

ŒNONE
Oublions-les, madame ; et qu’à tout l’avenir
Un silence éternel cache ce souvenir.

PHÈDRE
Ariane, ma sœur ! de quel amour blessée
Vous mourûtes aux bords où vous fûtes laissée !

ŒNONE
Que faites-vous, madame ? et quel mortel ennui
Contre tout votre sang vous anime aujourd’hui ?

PHÈDRE
Puisque Vénus le veut, de ce sang déplorable
Je péris la dernière et la plus misérable.

ŒNONE
Aimez-vous ?

PHÈDRE
De l’amour j’ai toutes les fureurs.

ŒNONE
Pour qui ?

PHÈDRE
Tu vas ouïr le comble des horreurs…
J’aime… À ce nom fatal, je tremble, je frissonne.
J’aime…

ŒNONE
Qui ?

PHÈDRE
Tu connais ce fils de l’Amazone,
Ce prince si longtemps par moi-même opprimé…

ŒNONE
Hippolyte ? Grands dieux !

PHÈDRE
C’est toi qui l’as nommé !



Enone: In nome delle lacrime che ho per voi versate, per le deboli ginocchia che tengo abbracciate, fate che un dubbio atroce da voi mi venga tolto.

Fedra: Tu lo vuoi? Alzati!

Enone: Parlate: ascolto.

Fedra: Cielo! da dove comincio? che sto per dire?

Enone: Cessate, con vani timori, di farmi soffrire.

Fedra: Oh odio di Venere! Oh fatal livore! In quali eccessi finì mia madre per amore!

Enone: Dimentichiamoli, signora, e l’avvenire d’eterno silenzio ne copra il sovvenire.

Fedra: Arianna, sorella, dall’amore lacerata sulle sponde moristi dove fosti abbandonata.

Enone: Che fate, signora? E quale mortale tedio il sangue vostro ha preso ora d’assedio?

Fedra: Venere lo vuole: di quel sangue deplorevole muoio per ultima, io, la più miserevole.

Enone: Siete innamorata?

Fedra: Dell’amore ho tutti i furori.

Enone: Per chi?

Fedra: Stai per udire il culmine degli orrori... Amo... Rabbrividisco a quel nome fatale.

Enone: Chi?

Fedra: Quel che dall’Amazzone, lo sai, ebbe il natale, quel principe lungamente da me perseguitato.

Enone: Ippolito?

Fedra: Tu l’hai nominato!

Traduzione di R. Carifi, Feltrinelli, Milano, 2008

domenica 7 giugno 2020

Risate e leggerezza nel cuore del Marais


Fonte


Fonte


Al numero sette di una piccola via chiamata rue de la Sainte Croix de la bretonnerie, nel cuore del Marais, si nasconde un'altra perla della vita culturale parigina. Un particolarissimo e minuscolo teatro: il Point Virgule.
È estremamente difficile notarlo, malgrado il colore rosso della facciata e i manifesti colorati. Questo accade perché il quartiere che lo ospita è talmente ricco di attrattive, atmosfere e colori vivaci che il "modesto" Point Virgule appare come un elemento assolutamente ordinario. All’interno ritroviamo le stesse tonalità del teatro de la Huchette: poltrone rosse e muri rigorosamente neri che ospitano però un'atmosfera completamente diversa. 
Questo teatro è principalmente orientato verso l’humour e il "one man show", ed è stato il trampolino di lancio di molti attori comici che hanno iniziato a farsi strada nell'ambiente. 
Si tratta di un luogo dove la sensazione di stupore è sempre dietro l’angolo. 
È qui che ho conosciuto il simpaticissimo Seb Mellia e alcuni altri giovani comici in erba. 
La cosa che colpisce di questo angolo dedicato alle risate e al buonumore, è il fatto che non ci sia nessuna barriera tra il pubblico e gli attori e questo non accade solo durante lo spettacolo. Non si tratta semplicemente di rompere la quarta parete, nel senso teatrale del termine, ma piuttosto di creare un'atmosfera di partecipazione distesa già dall’ ingresso. 
Tanto per fare un esempio: molte volte, prima di entrare, mi sono messa a chiacchierare con gli attori convinta che fossero semplici spettatori in fila o cassieri in pausa. Stare lì, insieme al pubblico, non fa parte di un obbligo di intrattenimento ma di un certo modo di vivere lo show e, state pur certi, che una battuta sulla chiacchierata prima dell'esibizione salterà sempre fuori nel corso della performance. Tutto avviene tramite un interscambio continuo di occhiate, gesti, interventi e risate.
In questo modo ogni rappresentazione rimane unica.

Una volta terminata l'esibizione la serata può concludersi, per chi vuole, nel bistrot di fronte: "Au rendez vous des amis", dove attori e pubblico possono continuare i loro scambi di idee e battute e commentare lo spettacolo.

Delle serate al Point Virgule ricordo le chiassose risate e la simpatia, riflesso di una vivacità frizzante e dell’intelligente leggerezza che si respira in uno dei quartieri più spumeggianti della capitale. Questo teatro resta per me un’importante scoperta di un certo modo di intendere l'arte, cioè come parte integrante di una routine consolidata, fatta di ambienti distesi e lontana dagli schemi classici di intendere l'artista e lo spettatore.


Inserisco un piccolo estratto dello spettacolo di un giovane comico e del suo scambio con alcuni spettatori (accusati di "Degustazione di Ricola" durante la rappresentazione"!!!). 





sabato 6 giugno 2020

Tra pace e tormento



"Amo i solitari, i diversi, quelli che non incontri mai. Quelli persi, andati, spiritati, fottuti. Quelli con l'anima in fiamme"

Charles Bukowski





"Ciascuno fuggirà, sopporterà, oppure amerà la solitudine, in una proporzione esatta con il valore della sua personalità. Nella solitudine infatti il miserabile sente tutta quanta la sua miseria e il grande spirito la sua grandezza, ciascuno in breve sente di essere ciò che è (...)

L'uomo ricco di spiritualità aspirerà anzitutto all'assenza di dolore, all'essere lasciato in pace, alla calma e all'ozio, cercherà dunque una vita tranquilla, modesta, quanto più possibile indisturbata (...)"

Arthur Schopenhauer



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