Ecco un altro mostro sacro della canzone francese: Georges Bassens.
Un uomo dall'animo costantemente acceso (come la sua pipa!). Un cantautore che ha saputo stroncare il perbenismo e l'ipocrisia a colpi di chitarra e di parole infuocate.
Musica e poesia si mescolano nelle sue canzoni in modo irriverente e volutamente provocatorio.
Nato a Sète, nell'ex regione del Languedoc-Roussillon - oggi Occitania, sede del famoso cimitero, con vista spettacolare sul Mediterraneo, (un luogo particolarmente caro anche a Paul Valéry).
La canzone di oggi "La mauvaise réputation" - La cattiva reputazione-, ci scaglia davanti la realtà e la mentalità di un village sans prétentions, (un paesino senza aspettative), che, non riuscendo a cogliere la ricchezza di una personalità particolarmente creativa, finisce inevitabilmente per giudicarla: "Je passe pour un je ne sais quoi"- passo per un non so che cosa-.
La gente comune finisce spesso per puntare il dito e denigrare ciò che teme potrebbe sovvertire un ordine di idee prestabilito che offre l'illusione del controllo.
Brassens, come tanti di noi, non capisce certi meccanismi e in questa canzone si difende:
"Je ne fais pourtant de tort à personne en suivant mon chemin de petit bonhomme"; eppure non faccio torto a nessuno seguendo il mio cammino di povero diavolo...
Pas besoin d'être Jérémi’pour deviner le sort qui m'est promis : s'ils trouvent une corde à leur goût, ils me la passeront au cou.
Je ne fais pourtant de tort à personne, en suivant les chemins qui ne mènent pas à Rome, mais les braves gens n'aiment pas que l'on suive une autre route qu'eux"- Non c'è bisogno di essere il profeta Geremia per indovinare quella che sarà la mia sorte: troveranno un giorno una corda e me la metteranno intorno al collo. Eppure non faccio torto a nessuno seguendo le strade che non portano a Roma, ma alle brave persone non piace che si segua una strada diversa dalla loro.
Je ne fais pourtant de tort à personne, en suivant les chemins qui ne mènent pas à Rome, mais les braves gens n'aiment pas que l'on suive une autre route qu'eux"- Non c'è bisogno di essere il profeta Geremia per indovinare quella che sarà la mia sorte: troveranno un giorno una corda e me la metteranno intorno al collo. Eppure non faccio torto a nessuno seguendo le strade che non portano a Roma, ma alle brave persone non piace che si segua una strada diversa dalla loro.
Ho scelto questa canzone perché la tematica è molto affine al mio vissuto. Sono nata in un paesino di montagna di pochissime anime e non mi sono mai sentita parte integrante di quei luoghi e di quella mentalità. Costantemente irrequieta e curiosa volevo "saltare" oltre quel perimetro definito. Fin da piccola sognavo di andar via alla ricerca di "altro" e ho trasformato la mia vita in una specie di viaggio itinerante tra Italia e Francia, sperando di incontrare persone stimolanti e completamente diverse dalle "braves gens" descritte da Brassens.
Ho scoperto in molti personaggi insoliti ed estrosi molta più trasparenza, purezza e semplicità rispetto a quella fieramente ostentata dalla gente comune che spesso, per citare Baudelaire, "ha un segreto da nascondere".
Buon ascolto!