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domenica 19 aprile 2020

Racconti disordinati



Mi piace scrivere.

Non ho la costanza e la determinazione per portare avanti un progetto ambizioso, come potrebbe essere un romanzo, ma ho deciso di dar sfogo alla mia creatività disordinata scrivendo dei "micro-racconti".

Dopo "La gabbia d'oro" e "I suoni di Rachele", vista la particolarità del periodo, mi sono messa in testa di approfittare del tempo a disposizione e ho iniziato a buttar giù: "La rivincita degli imperfetti".

La mia creatività è caotica e necessita di stimoli continui, per questo, i miei propositi non sono mai di lunga durata.

Fino ad ora i protagonisti sono sempre stati persone segnate, sognatori fino al midollo, disillusi ma coraggiosi, mai tristi, neanche quando la vita ha impedito loro di lottare per le cose che amavano davvero. Questi antieroi rinunciano con dignità, incassano le sconfitte con discrezione, senza mai perdersi d'animo, infaticabili. Spesso schiavi delle loro emozioni sono costantemente irrequieti. Poco duttili ma silenziosi; un silenzio che sembra in realtà un ruggito, ben lontano dalla sottomissione sembra avere, a volte, il sapore della stanchezza.

Cito: "Custodiscono segretamente i loro sogni più cari e quello che rimane del loro essere ridicoli".

Profondamente convinta che non si possa vivere senza ascoltare "l'urlo della propria anima", cerco di far emergere questo concetto nella mia scrittura, a tratti ribelle, a tratti disillusa. Non mi importa molto del risultato, per me è terapia!.

Condivido un pezzettino del mio ultimo "racconto disordinato":


Tamara amava frequentare gente imperfetta, ognuno con le proprie falle, ognuno a suo modo, irrecuperabile. La particolarità di questo gruppo di amici era data dal fatto che, come tutti coloro che appartengo alla schiera dei diversi, avevano dovuto pagare un prezzo molto alto. Questo li aveva resi invulnerabili di fronte alle sorprese della vita, ma brutalmente smarriti e ridotti ai loro nuclei essenziali. Erano, per farla breve, dei passionali senza alcuna utilità pratica, degli scampoli di luce in mezzo alle ombre della realtà: senza radici, senza amore, liberi ma di una fragilità testarda, tutt'altro che domabile.


Associo a questo post un video che mi piace molto, sul tema del coraggio, della paura e del trionfo della speranza come idea testarda.








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