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sabato 2 maggio 2020

I ritmi leggeri e festosi di Yves Montand

"Prendete la vita con leggerezza, che leggerezza non è superficialità, ma planare sulle cose dall'alto, non avere macigni sul cuore" (Italo Calvino).

Seguendo il tema della leggerezza, in questa primavera dai colori un po' attenuati, propongo due canzoni spensierate e briose.
Catturo l' Yves Montand dai toni scanzonati e dallo stile anticonformista e raffinato.
La prima è "Bal, petit bal" - (Ballo, balletto): al ritmo disinvolto e piacevole del pianoforte, l'artista celebra la giornata del 14 luglio, non di certo per acclamare la patriottica festa nazionale francese. L'atmosfera frizzante è un semplice pretesto per esaltare i veri protagonisti della canzone: la vita, la spensieratezza, la speranza e un nuovo amore che sta nascendo.

RITORNELLO

Bal, petit bal
Où je t'ai connue,
Souviens-toi :
Tu n'étais pour moi,
Ce soir-là,
Rien qu'une inconnue.
Bleus ou bien verts
Tes yeux lumineux
Sont si clairs,
Ils m'ont mis ma tête à l'envers
Sur un air de fête.

TRADUZIONE

Ballo, balletto
Dove ci siamo conosciuti,
Ricordi!
Eri per me,
Quella sera,
Una semplice sconosciuta.
Blu o verdi
I tuoi occhi luminosi
Sono così chiari,
Mi hanno completamente scombussolato
Con la complicità dell'atmosfera festosa


La seconda canzone, ha un'aria più sognante e meno esuberante, ma Yves Montand, con il cuore ancora in festa, si ricollega al tema del "vagare", senza meta e senza fretta, in città. 
Si intitola "Je suis venu à pied" - (Sono venuto a piedi). Propongo una sua esibizione all' Olympia di Parigi che mi piace molto.

Inserisco un pezzettino del testo:

Moi, je suis venu à pied
Doucement sans me presser
J ' ai marché à pied, à pied
J étais sûr de vous trouver
Je m' suis donc pas pressé
En marchant à pied, à pied
Dans la rue il faisait bon
Je m' fredonnais un' chanson
Avec le d'ssous d'mes talons
J'aurais pu sans m' fatiguer
Traverser Paris entier
En marchant à pied, à pied.

TRADUZIONE:

Sono venuto a piedi
Lentamente, senza fretta
Ho camminato a piedi, a piedi
Ero sicuro di trovarvi
Per questo non avevo fretta
Camminando a piedi, a piedi
Per strada il tempo era bello
Canticchiavo una canzone
accompagnandola con il rumore dei tacchi
Avrei potuto senza stancarmi
Attraversare tutta Parigi
Camminando a piedi, a piedi






L'Olympia è stata una tra le prime tappe - mirate- dei miei tanti giri parigini. Non potevo non fare una sosta nel "Café" omonimo, appena accanto, rigorosamente in terrazza, immersa in un'atmosfera singolare fatta di buona musica e luci soffuse, per sorseggiare un delizioso Calvados. Mi sembra di rivivere ancora quel momento e di riassaporare la freschezza, la voglia di vita e di bellezza che ho respirato nel quartiere e il profumo fruttato del Calvados

Malgrado la mia passione per la Francia, ammetto di non essere mai riuscita ad apprezzare pienamente Proust, ma non posso non condividere l'idea che i sapori hanno il potere di stuzzicare i sensi facendo riaffiorare i ricordi con un'intensità inconsueta.

Il menu del Café de l'Olympia

Il Calvados




8 commenti:

  1. Grande Yves Montand, che poi era di origine italiana e si chiamava Ivo Livi nato in provincia di Pistoia, ma in Francia è diventato un grande.

    Belle le canzoni che hai postato e le parole di Calvino.
    Buon fine settimana e un salutone

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  2. Anche a me piace molto. Sì, lui è un bel un mix italo-francese. Volevo inserire una ventata di leggerezza visto il periodo particolare! Buon fine settimana anche a te accadebis. Grazie

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  3. Yves Montand è stato anche un attore molto bravo, al cinema.
    Anch'io non sono mai riuscito a leggere Proust...

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  4. Sì, è vero Giuliano, è stato un grande attore. Neanche tu sei riuscito con Proust! Mi consolo. Io ho provato e riprovato ma... Non mi prende. Apprezzo la sua scrittura ma non riesco mai a proseguire, mi blicco ogni volta

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  5. Io sono riuscita a leggere Proust perchè sono molto paziente ma la pazienza premia ( la lettura, dopo l'iniziale incredulità per i periodi complessi che più non si può, è stata piacevolissima. Come molte volte mi è capitato di dire, Proust ti consente di entrare nel suo immaginario e alla fine lo senti vicino come difficilmente ti capita con altri scrittori ).
    Bel post e buona musica, cara! Grazie!:-)

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  6. Infatti non ti nascondo che appena nominato Proust ho subito pensato a te. Ricordo che mi avevi detto che una volta superato "lo scoglio" iniziale "lo senti vicino come un fratello". È che io in quanto a pazienza ho ancora molta strada da fare, ne sono consapevole 😁. Grazie a te

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  7. Ciao, ero solo curioso di sapere il significato del nome che hai dato al tuo blog (marchandedecailloux)
    Un salutone

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  8. Certo. Mi fa piacere. È il titolo di una canzone di Renaud, vuol dire venditore di sassi. La canzone è tradotta in un mio post del 17 aprile

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